LISBONA, UN CONCENTRATO DI ARCHITETTURA

LISBONA, UN CONCENTRATO DI ARCHITETTURA

Press 28 Luglio 2017

Dai grandi classici ai nuovi landmark: viaggio nella città preferita degli “archilovers” e nei suoi dintorni

Dopo aver ospitato la quarta edizione della Triennale di Architettura nel 2016 ed essersi aggiudicata quest’anno il Wallpaper Design Award nella categoria “best city”, Lisbona è già pronta per guardare al futuro. Sotto la guida di architetti di fama internazionale, che rappresentano i suoi moderni ammiragli, la bella lusitana non perde di vista gli interventi di riqualificazione, volti a renderla ancor più luccicante agli occhi di coloro che ogni anno la visitano e che le consentono di essere sempre più un punto di riferimento per gli amanti di architettura, arte e design.

Belém, dove il passato incontra il futuro

Il nuovo polo architettonico è il quartiere di Belém, che si affaccia sul fiume Tago. Qui, antichità e innovazione convivono perfettamente: a grandi classici in stile manuelino quali la Torre di Belém e il Mosteiro dos Jerónimos – entrambi dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO – si  affianca il pionieristico MAAT, il Museo di Arte, Architettura e Tecnologia inaugurato il 5 ottobre 2016. Si tratta di un edificio-museo dalle linee sinuose che unisce arti visive, architettura e tecnologia che lambisce un’ex centrale elettrica di inizio Novecento, oggi sede del Museu da Electricidade, tra i più visitati del paese. Pur non dialogando fisicamente con essa, l’area museale progettata dall’archistar inglese Amanda Levete si colloca alla perfezione all’interno del paesaggio urbano e naturale circostante: questo è dovuto, in parte, alla copertura ondulata che richiama proprio la superficie del fiume, grazie al rivestimento composto da circa 15.000 piastrelle in calçada, la tradizionale ceramica degli azulejos. Visto dalla riva opposta, il MAAT appare come una gigantesca onda, che si innalza riflettendo le luci e i colori del Tago. Per ammirarlo in tutta la sua bellezza, visitatelo nel pomeriggio, per poi godervi sul tetto – pensato proprio per essere attraversato e vissuto come una piazza – uno dei migliori tramonti che il Portogallo sa offrire.

Il Parque das Naçoes, il quartiere fieristico

Qui arrivò il primo soffio di modernità, che rapidamente invase l’intera città. Realizzato in occasione di Expo 1998, il Parco delle Nazioni è uno dei simboli della maestosa opera di rigenerazione: grazie agli architetti Siza Vieira, Peter Schermayef e Calatrava, quest’area industriale dismessa è stata riconvertita a centro culturale, scientifico, tecnologico, ludico e sportivo. Tante sono le attività che si possono svolgere al suo interno, dallo jogging allo shopping, senza dimenticare una visita alla Torre Vasco da Gama e all’Océanario. Le due strutture, rispettivamente a nord e a sud del parco, sono collegate dal Teleferico, dal quale si può ammirare un panorama inedito.

L’area lungo il Tago incarna, insomma, la nuova anima di Lisbona, quella più all’avanguardia. Da qui, nel XV e XVI secolo partivano le spedizioni alla scoperta di nuovi mondi. Da qui, nel XXI secolo è iniziata la rinascita della capitale.

La Baixa e il Chiado: il centro storico si rinnova

Anche i quartieri più centrali non sono tuttavia esenti da trasformazioni. Partiamo dalla Baixa, dove nel 2009 si è trasferito il MUDE, il Museo del Design e della Moda, precedentemente situato nella cornice del Centro Cultural de Belém. Quello che una volta era il Banco Nacional Ultramarino ospita ora una curata selezione di capi di alta moda e di oggetti di design firmati da Philippe Stark, Arne Jacobsen, Charles Eames, Tom Dixon e molti altri. Ironia della sorte, “mude” in portoghese significa proprio “cambiare”: nessun altro gioco di parole potrebbe essere più azzeccato.

Non lontano si trova un altro contenitore di decenni di storia dell’arte contemporanea, il Museu do Chiado. Ridisegnato nel 1994 dall’architetto francese Jean-Michel Wilmotte, in seguito all’incendio che nel 1988 distrusse molti degli edifici eretti dopo il terremoto del 1755, questo museo è un capolavoro di architettura neomoderna, composto da passatoie, pavimenti e soffitti sospesi. Attualmente, il museo è chiuso per consentire alcuni lavori di ristrutturazione; la riapertura è prevista per il 2018.

Spingendosi un po’ più a nord, in direzione Parque Eduardo VII, si incontrerà la Fondazione Calouste Gulbenkian, un’area dedicata al sapere e alla cultura umanistica. Ancora una volta, l’armonia col paesaggio circostante è un tratto distintivo del museo, che indubbiamente risente dell’influenza di Frank Lloyd Wright e, più in generale, della corrente architettonica organica.

I dintorni: Cascais e Sintra

L’onda di modernità si espande anche oltre i confini della capitale, in particolare a Cascais, dove si trova la Casas das Historias Paula Rego, progettata dall’architetto Souto de Moura e aperta al pubblico nel 2009. La costruzione, di un rosso mattone intenso che contrasta col verde brillante degli eucalipti, riprende la forma delle tradizionali case costruite nel XX secolo nella zona di Cascais.

Infine, parlando di architettura non si possono non menzionare il Palácio Nacional da Pena e il Palácio de Monserrate, entrambi a Sintra. Se nel primo convivono vari stili (gotico, manuelino, arabo, rinascimentale e barocco), il secondo è completamente d’ispirazione moresca ed è caratterizzato da pietre finemente intagliate e pattern geometrici. Da non perdere anche una visita al parco nel quale questo palazzo è immerso – dove sono presenti varie specie floristiche, spesso esotiche, come il rododendro himalayano – e ai due giardini, quello messicano, con palme, yucca e agavi, e quello giapponese con bambù e profumatissime camelie.

Per maggiori informazioni visitate il sito Turismo de Lisboa: www.visitlisboa.com

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