I MIGLIORI SPOT DOVE FARE BIRDWATCHING IN OMAN

I MIGLIORI SPOT DOVE FARE BIRDWATCHING IN OMAN

Press 18 June 2020

Il Sultanato dell’Oman è una delle più interessanti destinazioni del Medio Oriente per quanto riguarda la natura e il birdwatching. Situato all’incrocio di tre continenti – Asia, Europa e Africa – è il luogo ideale, sia per gli uccelli che migrano verso sud per sopravvivere a gelidi inverni, ma anche per le specie autoctone distribuite in ciascuna delle regioni del paese. Finora sono state registrate 463 specie di uccelli, un numero stupefacente dal momento che il paese è principalmente arido e con vaste zone desertiche. Di queste specie circa 80 sono residenti, mentre il resto sono migratorie. Nelle sei regioni in cui è possibile fare birdwatching (Muscat, Musandam, Al Sharqiyya, Al Batinah, Al Wusta e Dhofar) 21 sono gli spot raggiungibili dai birdwatchers.

I Birdwatcher di tutto il mondo scelgono l’Oman, soprattutto da agosto sino ai mesi invernali in cui è possibile avvistare il maggior numero di uccelli, proprio per la sua grande ricchezza e varietà di avifauna, per la sua sicurezza e, non per ultima, per l’amichevole ospitalità degli omaniti.

Una rapida occhiata alla mappa del sudovest asiatico mostra che l’Oman e l’Arabia orientale formano un ponte tra le due grandi masse terrestri dell’Africa e dell’Asia. I milioni di uccelli che svernano in Africa passano sopra l’Oman durante la loro migrazione primaverile. Le rotte non sono attualmente ben comprese, ma un ampio fronte di migranti lascia il Corno d’Africa e arriva sulla costa di Dhofar vicino a Salalah. Da qui gli uccelli possono seguire la linea costiera (trampolieri, gabbiani e sterne) o passare più all’interno (rulli, gruccioni, passeriformi) verso nord, in direzione dell’Asia centrale e dell’Europa orientale. In autunno, il modello è invertito.

Il sito più famoso per il birdwatching nell’Oman settentrionale è sicuramente il bacino di depurazione delle acque reflue nelle lagune di Al Ansab, un villaggio a 20 minuti da Muscat, la capitale, dove è possibile scorgere un numero notevole di rapaci come il capovaccaio, l’aquila anatraia e migliaia di altri uccelli acquatici. I trampolieri sono visibili quasi tutto l’anno, assieme al cavaliere d’Italia e alla pavoncella indiana dalle carancule rosse. La pavoncella codabianca, l’albastrello, il totano moro e il beccaccino sono invece presenti tutto l’inverno. Inoltre, a metà inverno, giungono alcune specie di anatre che includono la moretta tabaccata, steppe, aquile reali e imperiali, ma anche avvoltoi lapponi, avvoltoi egiziani e falchi di palude fanno regolarmente la loro apparizione.

Nella riserva naturale di Al Qurm nel governatorato di Muscat e a dieci minuti dalla capitale, e nei giardini dell’Intercontinental Hotel e Al Bustan Palace Hotel invece, si possono osservare molte specie locali come la prinia gracile, la nettarinia viola, la ghiandaia marina indiana, il francolino grigio indiano, il Gruccione verde, il cinnyris asiaticus, il bulbul corona nera, il becco di piombo, la tortora delle palme e la prinia gracile mentre vicino alla costa si trovano specie interessanti come il gabbiano fuligginoso, il gabbiano di Heuglin, gli apodidi, la sterna guancebianche, la sterna di Saunders, la sterna di Ruppel e numerosi aironi come per esempio l’airone schistaceo, l’uccello del paradiso minore e il corriere di Leschenault.

La spiaggia di Sawadi, situata sulla costa di Batinah ad un’ora dalla capitale è un altro luogo eccellente per avvistare gli uccelli costieri come aironi, trampolieri, gabbiani e sterne. I larus marinus sono abbondanti in gennaio e febbraio e il falco concolor fa spesso una visita delle isole da maggio a ottobre. Anche i terreni agricoli sulla costa settentrionale di Batinah, vicino a Sohar, sono eccellenti aree per gli uccelli tutto l’anno, si possono avvistare rapaci, meropidi, coracidi, upupidi, allodole, pipistrelli e motacilla sono infatti visitatori invernali regolari durante le migrazioni. Ogni fattoria è di proprietà privata, ma spesso è possibile accedervi spiegando alle guardie che lo scopo della visita è quello di osservare gli uccelli. Infine, a 40 minuti di navigazione dal porto Al Mouj nella capitale, si possono raggiungere le Isole Daymaniyat. Queste otto isole, caratterizzate da spiagge bianchissime e selvagge, sono il luogo ideale per la sosta di migliaia di uccelli acquatici migratori e tartarughe marine che ogni anno migrano dalle coste del Mar Rosso, del Golfo Persico e della Somalia per depositare le loro uova.

Il Governatorato di Musandam, la regione più settentrionale dell’Oman, ospita alcuni dei paesaggi più emozionanti del Sultanato ma anche suggestivi spot per il birdwatching immersi tra le montagne di 2.000 metri a picco sul mare, splendidi fiordi e acque cristalline. Tra i migratori primaverili ci sono il gheppio minore, varie specie di averle, parulidi, gheppi, grappoli di fiume e cuculi.
Spostandosi più a sud, si arriva nella parte centrale e desertica del Sultanato che confina con il Mar Arabico a est e il deserto del Rub al Khali a ovest. Anche in quest’arida zona sono presenti importanti siti di rilevanza avifauinistica. Il più famoso tra tutti è il parco nazionale Jaaluni, dove risiedono mammiferi come gli orici d’Arabia e le gazzelle d’Arabia ma anche specie tipiche di uccelli del deserto come le grandule panciacastana, gli upupidi, le allodole e il corvo collorosso ma anche la rara ubara africana può essere avvistata. Una visita a Jaaluni richiede un permesso e deve essere organizzata con largo anticipo.

Altri siti includono i giardini intorno alle tre case di riposo lungo la Muscat-Salalah road: GhabaGhaftain e Qatbeet, come anche le città di Dawkah e Montasar, che si trovano rispettivamente a 200 e 300 km da Salalah. Quest’ultima è conosciuta per essere il punto in cui il maggior numero di Pteroclidi si reca per dissetarsi al mattino assieme alle aquile reali e la poaiana codabianca durante la stagione calda. Infine, l’area di svernamento più importante di tutta l’Arabia è l’isola di Masirah, situata a largo della costa dell’Oman nella regione di Sharqiya, e la penisola di Barr Al Hikman che si trova nel centro della costa orientale dell’Oman nel Governatorato di Al Wusta a 500 chilometri a sud di Muscat, che ospita migliaia di uccelli soprattutto nei mesi invernali come: aironi, fenicotteri rosa, trampolieri, gabbiani, sterne e anche il piovanello beccosottile.

I birdwatcher che desiderano trascorrere due o tre settimane qui, ai margini del Paleartico occidentale, potrebbero riuscire ad avvistare 200-250 specie e anche uccelli molto ricercati come: il fetonte beccorosso, l’aquila delle steppe, il picchio rosso maggiore, l’aquila heliaca, l’aquila di Verraux, il droma, l’allocco del deserto, il falco concolor, il gruccione verde, la ghiandaia marina indiana, il larus marinus, gli apodidi e la sterna del Ruppel e una moltitudine di uccelli marini, aironi, rapaci, trampolieri, alaudidi, anthus, oenanthe vieillot e i nettarinidi.

Nella regione meridionale dell’Oman si trova il Dhofar, una zona molto diversa da tutte le altre nel Sultanato. Nei mesi estivi, quando la maggior parte della penisola araba è interessata dal gran caldo, il Governatorato del Dhofar inaugura la stagione dei monsoni, che portano verde lussureggiante, piogge rinfrescanti e temperature gradevoli, trasformando le montagne e le colline in dolci praterie e fitti boschi. Conosciuta come Khareef, questa speciale stagione inizia a fine giugno e si protrae fino a inizio settembre. Durante l’autunno, nel mese di ottobre l’erba diventa gialla e da novembre le colline diventano aride e sterili. La vita degli uccelli in questi luoghi è decisamente africana. I becchi di piombo dell’Oman settentrionale sono sostituiti dai becchi d’argento e la sterna del Ruppel è sostituita dai passeri. Altre specie africane includono: l’aquila reale, il piccione verde di Bruce, il gufo reale africano, il martin pescatore dalla testa grigia, il cuculo di Didric, l’allodola canora, il pigliamosche del paradiso africano, l’Uccello sole splendente e palestinese, il piccione dal petto bianco, il gracchione di Tristram, il corvo dalla coda a ventaglio, lo zigolo africano, alzavole di cotone e la jacana dalla coda di fagiano.

Tutti i principali siti di birdwatching sono comodamente situati a poche ore di macchina da Salalah. Gli uccelli marini abbondano in autunno e possono essere visti da punti panoramici vicino a MirbatRaysut e Mughsayl. Le lagune costiere, in lingua locale khor, ospitano il fenicottero maggiore, l’ibis lucido e la spatola e una grande varietà di aironi, anatre e trampolieri. Anche i terreni agricoli intorno a Salalah pullulano di rapaci, cicogne bianche, allodole, motacilla e pipistrelli.

Infine, il tempismo è fondamentale per una visita di successo. L’inizio estate è troppo caldo per la maggior parte degli uccelli, infatti la grande maggioranza sono migranti di passaggio e/o visitatori invernali. La migrazione autunnale dei trampolieri è impressionante da fine agosto, mentre gabbiani e sterne arrivano in settembre e ottobre, che sono i mesi di punta anche per i trampolieri. Nel mese di novembre il numero di aquile raggiunge il suo massimo e i falchi fuligginosi partono per il loro territorio di svernamento.

Dicembregennaio e febbraio sono mesi ideali per le condizioni atmosferiche. I grandi gabbiani dalla testa nera cambiano il loro abito da riproduzione nel mese di febbraio. I ciuffolotti e gli usignoli di Ménétries annunciano l’inizio della migrazione primaverile all’inizio di marzo, con i meropidi e i gruccioni egiziani che seguono a metà del mese. Anatre, rapaci e gabbiani si dirigeranno verso nord a marzo. Una forte migrazione di averle, usignoli e gracchioni può essere avvistata in aprile. Infine, la migrazione si conclude con una massiccia concentrazione di usignoli di palude a metà maggio.

Per maggiori informazioni visitate il sito del Ministero del Turismo https://experienceoman.om/it/cose-da-fare/natura-e-fauna-selvatica/ e a questo link è possibile scaricare una brochure dedicata al birdwatching https://we.tl/t-XWAL6QDjxV